La Mano di Dio

Nonostante il titolo, l’ultimo lungometraggio del regista italiano Paolo Sorrentino non è un film biografico su Diego Maradona, anche se si svolge a Napoli, una città ben nota per la sua ossessione per il calciatore argentino. Questa storia semi-autobiografica ruota attorno alle esperienze formative di un adolescente negli anni ’80 mentre negozia due dei grandi temi del regista: sesso e mortalità. Come per tutte le opere di Sorrentino fino ad oggi, La mano di Dio è provocatorio ea volte eccessivo. Eppure è anche il suo lavoro emotivamente più aperto ed è ancorato alle ottime interpretazioni dell’attore veterano Toni Servillo e del nuovo arrivato Filippo Scotti.

di Rinaldo Ceccano