Il Salone del Mobile non più ad Aprile?

Di solito in questo periodo dell’anno sto scavando per uscire da una casella di posta elettronica piena di comunicati stampa per l’annuale Salone del Mobile di Milano. È il momento più emozionante nel calendario del design, ma anche quello che è diventato così roboante in termini di dimensioni che è stato difficile per le aziende di mobili godersi il taglio con i clienti chiave.

Una recente visita ai migliori nomi dell’arredamento italiano a Milano ha rivelato come i marchi che in genere concentrano tutti i loro sforzi di marketing su questo unico evento chiave si sentano leggermente liberati dal fatto che non ci sia il Salone ad aprile. Gran parte del pensiero creativo si sta svolgendo nelle loro sedi centrali e il budget viene speso altrove: i siti Web che necessitano di un aggiornamento da tempo sono in fase di revisione, così come le sedi dell’azienda, i musei del marchio e gli showroom in tutta Milano. Tutti questi sforzi sono diventati parte integrante di vari schemi progettati per avvicinare i clienti alle loro aziende.

In questa fase il Salone è stato posticipato a settembre, ma anche allora è difficile immaginare che il ritardato jamboree vedrà molti visitatori provenienti dagli Stati Uniti e dall’importantissimo mercato cinese entrare in volo. Ma dopo i loro sforzi di rinnovamento, i mobilieri italiani (le cui voci al Salone sono stati in qualche modo soffocati da tutti i megabrand globali della tecnologia e della moda presenti negli anni passati) godranno senza dubbio dell’opportunità di intraprendere conversazioni più costruttive con coloro che sono lì per effettuare ordini. E, soprattutto, questo momento offre l’opportunità di riportare il Salone del Mobile, originariamente concepito come un evento commerciale globale per l’industria del mobile, alle sue prestigiose radici.

Rinaldo Ceccano