Morena Virgini, Gioco di Maschere

Morena Virgini è al limite tra il verso virtuoso e l’abbandono alla tragicità dell’inquietudine: prerogativa difficile nei poeti contemporanei che diventano spesso militanti del loro stesso versificare logorroico restituendo un’immagine sterile della loro poetica.

La raccolta della poetessa Gioco di maschere e altre poesie si pone a debita distanza dal rischio del personaggio ed è l’affermazione della realtà carnale e femminile a dettare il ritmo della lettura. Profondamente orfica nei contenuti e nello stile si stringe attorno alla narrazione dell’amore senza temere le conseguenze in termini di perdita dell’identità, come nelle vicissitudini classiche dei grandi poemi.

(dalla prefazione di Antonella Rizzo)


Il prossimo 20 luglio, nella suggestiva cornice dell’Isola Tiberina, Morena Virgini presenterà in prima assoluta “Gioco di maschere e altre poesie” edito da Edizioni Croce. Nell’ambito della rassegna “L’Isola del Cinema”, interverrà l’autrice, Antonio Veneziani, poeta e saggista, e Agostino Raff, poeta e poliedrico artista.

Dopo anni ho incrociato Morena a scuola. E’ rimasta intatta nel fisico e nello spirito. Carattere forte, diretta, senza fronzoli. Una che prende parte e sta lontana dall’ignavia.

La sua prima raccolta di poesie si intitola ‘Mentre tutto Tace’, pubblicato da Laura Capone Editore nel 2017.

Nell’ambito della rassegna “Giallo Latino” ha vinto il premio di Poesia “Nero & Giallo Latino-Le Fleur du Noir” nel 2012 e nel 2013 e le sue poesie sono inserite nelle antologie di Giallolatino. Nel 2018 ha vinto il “Premio Nazionale Letteratura Italiana Contemporanea” per la sezione “Poesia Inedita”.

Con Morena ci siamo sempre seguiti a distanza, con rari ma intensi incroci. La poesia è stata sempre innata nella natura di Morena bambina, ragazza e donna. Elegante nei concetti prima che nel portamento, irriverente all’occorrenza.

Che tipo di scrittrice sei?

“Mi definisco ‘intimista’ perché scrivo le sensazioni che prova la mia anima: quelle più  intime, appunto, ma che in realtà provano tutti”.
Tu insegni lettere, la scrittura che ruolo ha nella tua vita?

“La scrittura per me è un mezzo, per esorcizzare i miei dolori e per condividere le mie gioie”.
Quando scrivi ti lasci trasportare dall’ispirazione o scrivi seguendo una scaletta?

“L’ispirazione è il motore della scrittura. È ciò che trasforma il sentire intimo in versi.”
Hai un luogo, una stanza o uno spazio dove preferisci scrivere?

“Il primo luogo in cui ho cominciato a scrivere è stata la casa dei miei genitori, a cui sono  molto legata. Il secondo è il mare. Quando sono inquieta mi piace rifugiarmi al mare e lasciarmi ispirare.”
Quando hai scoperto l’amore per la scrittura?

“Ho sempre amato la scrittura. Già alle scuole medie avevo un diario personale, in cui annotavo ciò che mi succedeva durante il giorno”.
Quali sono le difficoltà di uno scrittore per la promozione del libro?

“Innanzitutto trovare un editore serio che ti segua in tutto il tuo percorso, dalla pubblicazione alla promozione. Inoltre la poesia è un tipo di testo più complicato da diffondere. Attualmente il romanzo è il genere che ha un pubblico più vasto.”
È più importante per te il ruolo di insegnante o di scrittrice?

“Tutti e due. L’insegnamento è una bella professione perché i ragazzi ti danno tanti stimoli, tante soddisfazioni e tanto affetto. Fare la scrittrice è una passione, senza la quale non potrei vivere”.
Per concludere l’intervista chiedo il consiglio di lettura.

Quale libro tutti dovrebbero leggere assolutamente?

“Un libro di poesie.”
La poesia è un viaggio che dura mesi, a volte anni. Un percorso faticoso e tortuoso. Ogni verso per Morena  è parte di sè. Ogni verso rispecchia la sua anima. Alle mezze tinte preferirà sempre i forti contrasti. Morena Virgini sarà sempre una bambina, ragazza, donna che accetta tutte le diversità, ma resterà diversa a modo suo.

Libro: Gioco di maschere e altre poesie
Edizioni Croce
Prefazione: Antonella Rizzo
Foto: Renato Catenacci

 

Rinaldo Ceccano