Franco Vitelli artista con Setia nel cuore
- Franco Vitelli, Rinaldo Ceccano, Sezze
- Aprile 4, 2022
Sgarbi eleva a Magister Franco Vitelli artista con Setia nel cuore. Il critico e storico d’arte dedica una intera pagina del settimanale Io Donna all’artista setino più conosciuto nel mondo. Da par suo Sgarbi certifica l’ingresso nell’olimpo degli artisti del setino Vitelli.
Franco Vitelli ha dimostrato l’attualità dei Cosmati. Vuol dire in essi trovare Kandinskij, Mondrian, Malevitch. Egli è l’ultimo dei Cosmati che, nelle chiese romane, hanno composto con gusto classico e fantasie orientali tappeti di pietra, in mirabili intarsi geometrici che sfidano il tempo. Vitelli non restaura ma inventa: egli posa frammenti di marmo derivati da lapidi e colonne di recupero, ritrova l’ordine perduto come un istinto, coltivato con approfondimento, cultura e studio.
Erede di Lorenzo, Vitelli è l’ultimo esponente dei Cosmati
Il modello ornamentale dei Cosmati per chiostri, pavimenti, altari e amboni, si fonda sulla lavorazione di tasselli di pietre dure, di marmo, di pasta vitrea e oro, sistemati in modo da formare motivi astratti. La più importante famiglia di marmorari romani è quella di Lorenzo, del figlio Jacopo e del nipote Cosma. Franco Vitelli è invero l’ultimo dei Cosmati che, nelle chiese romane, hanno composto con gusto classico e fantasie orientali tappeti di pietra, in mirabili intarsi geometrici, che sfidano il tempo.
Franco Vitelli artista con Setia nel Cuore, dal centro di Sezze è arrivato al centro del Mondo
Nato a Sezze nel 1956 si è laureato in scultura all’Accademia delle Belle Arti. Il suo primo laboratorio è stata una bottega in vicolo della Tinta, in pieno centro storico, tra Santa Maria e gli Aringo. La bottega è stata da subito un punto di riferimento per coloro che amano le arti e la storia di Sezze. Negli anni la sua maestria è stata al servizio di opere importanti come il restauro del pavimento della Porziuncola d’Assisi in cui il suo talento è stato conosciuto a livello mondiale. Abbinando il suo rispetto per il passato e le sue testimonianze materiche, è riuscito a conservare l’originale pavimento in cocciopesto. Con un ingegnoso sistema è riuscito a far coesistere i due pavimenti, il nuovo in marmo e l’antico in cocciopesto, all’interno della piccola chiesa, conservando il materiale originale e creando una nuova pavimentazione.
Franco Vitelli artista con Setia nel cuore lo è sempre stato
Il Magister setinus ha restaurato il Duomo di Gaeta, la Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano e Palazzo Colonna a Roma. Vitelli a Luglio presenterà la sua nuova collezione di opere d’arte. Presenti Vittorio Sgarbi, Dario Del Bufalo, presidente dell’Università dei Marmorari. Atteso anche Roberto D’Agostino attivo committente delle opere del Magister Vitellius Setinus. Parteciperanno anche i docenti del Massachusetts Institute of Technology, Università di Boston con la quale Franco Vitelli collabora da anni. Personalità che danno un respiro internazionale alla fama dell’artista setino. Ma l’arte e il cuore di Franco Vitelli restano incardinate nell’antica Setia. Documenti e cimeli che riguardano Sezze sono una ossessione maniacale: li ha scovati anche a Parigi, Anversa, Monaco. Ha una collezione privata di quadri, personaggi e libri di Sezze indescrivibile per quantità e qualità.
A scuola si deve studiare la storia locale
Profondo conoscitore della storia, del territorio e del patrimonio artistico culturale di Sezze, Franco Vitelli artista con Setia nel cuore da anni si batte per introdurre nelle scuole setine l’obbligo di studiare la storia locale. Sempre impegnato socialmente e culturalmente, negli anni ha cercato di contrastare il degrado urbanistico. Memorabile la protesta inscenata con altri artisti locali allorchè si vestirono da “sacche di cemento” per protestare contro la devastazione delle “Cimase”. Profonde il suo impegno culturale e sociale nelle associazioni Setiam e Quincunx di cui è fondatore e ispiratore. Incessante nella sua attività e nel quotidiano impegno per la città, arde dal desiderio di restituire Setia al suo antico splendore.
Rinaldo Ceccano